Per chi mi segue sui Social, sa che martedì scorso, il 02 Giugno, ho fatto una splendida gita in giornata sull’Adda. Ho percorso il lungofiume a partire da Trezzo sull’Adda per poi raggiungere la meta del giorno, il noto Villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Ne ho sempre sentito parlare, ma non ci ero mai stata, nonostante la vicinanza da casa mia, ma finalmente sono riuscita ad andarci e ne è valsa la pena.
Ho trascorso davvero una bellissima giornata all’insegna dei paesaggi fluviali, della natura, della storia e della cultura.
Il fiume Adda: un fiume pulito e dei paesaggi incredibili
Avete mai visto un fiume così pulito? Io sinceramente ne ho visti davvero pochi… o forse questo è l’unico.
Nell’immaginario comune le acque del fiume non sono mai particolarmente attraenti, invece pensate che qui molta gente ci fa anche il bagno 😉
Ci sono poi numerosi cigni che nuotano sereni e molti volatili che di tanto in tanto planano sull’acqua. E in una giornata calda come quella di martedì, veniva proprio voglia di tuffarsi, ve lo garantisco!
Da Trezzo sull’Adda a Villaggio Crespi
Ho trascorso questa giornata con i miei zii, la mia famiglia e il mio compagno e ci siamo divertiti molto.
Per goderci maggiormente la nostra gita fuori porta abbiamo deciso di parcheggiare la macchina a Trezzo sull’Adda, così da percorrere a piedi il lungofiume Adda e raggiungere infine il Villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Vi mostro qui sotto il percorso che abbiamo seguito:
Come potete vedere si tratta di un percorso di circa 5 km ( tenendo conto che abbiamo parcheggiato poco più avanti di quella pizzeria segnalata qui ) e dunque considerando il percorso di andata e ritorno e la lunga passeggiata che abbiamo fatto addentrandoci poi a Villaggio Crespi, si compiono circa 13-15 km in una giornata.
Villaggio operaio Crespi d’Adda, un pò di storia
Il Villaggio operaio di Crespi d’Adda fu una città esemplare del lavoro; un piccolo feudo in cui il castello del padrone era non solo il simbolo dell’autorità ma anche della benevolenza, verso i lavoratori e le loro famiglie.
Il Villaggio Crespi, dichiarato Patrimonio Mondiale dall’Unesco, è ancora oggi un paese abitato per la gran parte dai discendenti dei lavoratori del noto opificio tessile.
L’Unesco ha deciso di includere Crespi d’Adda nella Lista dei Patrimoni Mondiali in quanto questo Villaggio è considerato un “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa“.
Perché Crespi? Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che a fine Ottocento ha costruito questo moderno “Villaggio ideale del lavoro” accanto al proprio opificio tessile, lungo la riva del fiume Adda.
Il Villaggio operaio di Crespi d’Adda non è altro che una vera e propria cittadina voluta dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie.
A ciascun lavoratore venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari per vivere dignitosamente.
Qui il padrone “regnava” dal suo castello e si prendeva in carico tutti i bisogni dei suoi dipendenti.
Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell’opificio e la vita di tutti i dipendenti e della comunità “ruotava intorno alla fabbrica”, ai suoi ritmi e alle sue necessità.
Villaggio Crespi d’Adda, cosa vedere?
Dovete sapere che il Villaggio operaio di Crespi d’Adda è in parte recintato, per cui se vi accontentate di osservare da fuori il Villaggio bene, diversamente se volete approfondire la visita potete acquistare una visita guidata. Per prenotare la vostra visita guidata cliccate qui.
Vi segnalo qui di seguito i principali luoghi del Villaggio da vedere e fotografare.
L’ingresso centrale
L’ingresso centrale del cotonificio è oggi l’immagine più emblematica del Villaggio.
Al vostro arrivo vi troverete di fronte a delle straordinarie costruzioni industriali, dove la ciminiera, le palazzine dirigenziali e il cancello in ferro battuto creano una splendida composizione architettonica, simbolo dell’architettura tra Ottocento e Novecento.
I capannoni della fabbrica
La fabbrica del Villaggio operaio di Crespi d’Adda è a piano terra ed è caratterizzata da bellissime decorazioni in cotto e mattoni.
I capannoni si ripetono lungo la via principale del Villaggio creando un’affascinante prospettiva.
Il castello
La villa della famiglia Crespi, assomiglia ad un imponente castello del Medioevo. Il castello medioevale evocava la presenza del feudo; il signore governava dal suo castello il suo moderno “feudo industriale”, composto dalla sua fabbrica, dal suo villaggio e dai suoi abitanti, ma al tempo stesso dipendenti.
Le case operaie
Le file ordinate di case operaie, costituiscono una delle immagini più caratteristiche ed evocative di Crespi, ossia il cuore del Villaggio.
Queste abitazioni così semplici e gradevoli, all’epoca erano soluzioni abitative davvero all’avanguardia. Fu proprio Silvio Crespi, figlio del fondatore, a voler imitare gli esempi di abitazioni operaie viste durante i suoi viaggi in Gran Bretagna.
Le ville
Oltre alle case operaie nel Villaggio abbiamo poi le ville volute dalla famiglia Crespi nella seconda metà degli anni Venti, in stile eclettico. Eleganti e incantevoli erano assegnate a personaggi importanti della società, quindi a direttori, capireparto e impiegati.
La chiesa
La chiesa è esattamente una copia di quella di Busto Arsizio, un edificio di scuola bramantesca. La famiglia Crespi la volle riprodurre, come segno di affetto per il paese d’origine e per la cultura italiana: presenta infatti i caratteri tipici dell’architettura del Rinascimento.
Il cimitero
Il cimitero di Crespi d’Adda si trova alla fine della via principale. Al suo interno troverete una specie di piramide con dei gradoni: questa costruzione grandiosa è il tempio funerario dedicato alla famiglia Crespi.
Il monumento funebre si erge di fronte alle tombe dei dipendenti, i quali hanno delle piccole lapidi ordinate nel prato.
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2 Comments
Alessandra
24 Settembre 2021 at 13:46Ecco, questo è un luogo di cui ho tanto sentito parlare e che vorrei un giorno visitare. In giro per l’Italia ci sono alcuni di questi villaggi operai, ma forse quello che hai descritto tu è il più famoso. Amo quelle architetture e spero di poterle vedere di persona al più presto
Selena Castoldi
24 Settembre 2021 at 20:44Ciao Alessandra,
È veramente affascinante questo posto, spero tu possa visitarlo di persona 😀